Qual è la parte migliore? Scegliere Gesù – Don Francesco Cristofaro – XVI Domenica per Anum

Qual è la parte migliore? Scegliere Gesù – Don Francesco Cristofaro – XVI Domenica per Anum

 

Quando ci troviamo dinanzi a questa pagina di vangelo è come se ci sentiamo autorizzati ad additare Marta come la sorella cattiva che non ha compreso ciò che realmente conta e Maria la sorella buona che ha scelto di stare ai piedi di Gesù e di ascoltarlo. Beh, niente di più sbagliato. Gesù in questo vangelo non fa questa classificazione o distinzione. Gesù vuole molto bene alle sorelle di Betania e a Lazzaro loro fratello. Gesù si serve di questo episodio per parlare a noi di qualcosa di molto più profondo e spirituale: il valore e l’importanza del silenzio, dell’ascolto, e della preghiera.

Marta è agitata, affannata da ciò che deve fare. Le cose fatte con l’ansia non sono buone. Creano malessere in noi stessi, delusione e incomprensione.

Marta è mossa da un cuore buono che vuole mostrare accoglienza e affetto verso il suo amico Gesù. Qual è la nota negativa? Non è un servizio libero. Lei cerca attenzione e riconoscenza. L’ansia fa avvertire il peso e la fatica. Lei si è stancata per l’agitazione e l’affanno che si sono “impossessati” di lei.

L’amore fa rima con silenzio. Le cose si fanno con amore e nel silenzio e quel silenzio ci apre ad un ascolto e così mentre si lavora in silenzio, si ascolta, si prega, si comprende.

Quante prove, fatiche, lotte affrontiamo durante i nostri giorni? Come si può resistere e vivere senza sopravvivere? Con la preghiera. Forse la nostra preghiera è distratta, meccanica, sostenuta da una fede debole e quasi spenta e per questo non riusciamo a comprendere la potenza della preghiera.

La nostra epoca purtroppo è un’epoca senza preghiera. Tutti sentono il bisogno di evadere, di scappare di riempire le ore e i giorni di cose da fare. Ma perché si scappa? Perché c’è un malessere interiore. C’è vuoto interiore allora dobbiamo riempirci di cose, di impegni di corse. Oggi si è staccati da Dio.

Il Vangelo di oggi ci ricorda questa verità. Ascoltiamo il Vangelo di questa domenica.

Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. Lc 10, 38-42

 

Oggi basterebbe portare la luce di Dio nelle case e non ci sarebbe più il bisogno di evadere, di scappare. Si starebbe bene insieme, in case povere ma piene di Dio. Oggi abbiamo case ricche ma vuote della grazia di Dio.

Marta vuole offrire un’ospitalità dignitosa. Maria è incantata da Gesù.

Una sola cosa è necessaria. Cosa vuole dire Gesù? Gesù condanna l’affanno. L’affanno vuol dire che non siamo pienamente appoggiati, abbandonati al Signore ma puntiamo sulle nostre capacità e sul nostro orgoglio. Ci vuole più fede.

Maria si è scelta la parte migliore. Allora dobbiamo sempre pregare? No Gesù non dice questo. Gesù vuole che tutto ciò che facciamo sia unito sempre al Signore.

Ricordate le parole di Gesù: “Io sono la Vite voi i tralci”. I tralci vivono se restano attaccati alla vite cosi anche noi restiamo in vita se restiamo attaccati a Cristo.

Il Vangelo di oggi ci invita a scegliere la parte migliore: fare con Cristo, costruire con Lui. Un uomo che prega e che crede è forte perché la sua forza è il Signore è la sua forza.  San Giovanni Bosco amava dire: “Quando sono con Dio siamo la maggioranza”. Giorgio La Pira sindaco di Firenze e santa persona, quando aveva una giornata intensa si lavoro diceva: “oggi abbiamo tanto da fare allora, raddoppiamo la preghiera”.

Come gli apostoli chiediamo a Gesù, con tutta l’umiltà: “Signore insegnaci a pregare”. Ma dobbiamo metterci in ascolto.