Esercizi Spirituali di Avvento – Seconda Meditazione – 16 Dicembre

Esercizi spirituali di Avvento: “Con occhi e cuore nuovo

(se Clicchi sulla parola PRIMA MEDITAZIONE, potrai consultare la meditazione del primo giorno in caso l’avessi persa. Inoltre sul canale YouTube Don Francesco Cristofaro puoi trovare i momenti di preghiera e seguire le dirette)

15 – 16 Dicembre 2020

16 DICEMBRE (Ore 16:30) SECONDA MEDITAZIONE

Segno di croce

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

Nella notte, o Dio, noi veglieremo con le lampade, vestiti a festa: presto arriverai e sarà giorno.

Rallegratevi in attesa del Signore: improvvisa giungerà la sua voce. Quando Lui verrà sarete pronti e vi chiamerà amici per sempre. Raccogliete per il giorno della vita, dove tutto sarà giovane in eterno. Quando Lui verrà sarete pronti e vi chiamerà amici per sempre.

Inno

Discendi o Re del cielo, Signore non tardare più, sei tu la nostra vita, Signore vieni tra noi!

Cantiamo a te, Marànatha! La nostra angoscia svanirà e gioia piena ci donerai!

Rinnova i nostri cuori di quell’amore che ci plasmò e guida i passi incerti.

Signore vieni tra noi! Cantiamo a te, Marànatha!

Tu, Gloria eterna e Maestà, hai preso un corpo simile a noi! Rinnova la tua Chiesa perché risplenda questa umiltà, e venga a noi il tuo regno.

Signore vieni tra noi!

Orazione

Preghiamo. O Dio, che vedi i segreti dei cuori e conosci i nostri pensieri, infondi in noi lo Spirito Santo perché, purificati nell’intimo, possiamo amarti con tutta l’anima e celebrare degnamente la tua lode. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Salmo 130.

Dal profondo a te grido, o Signore;

Signore, ascolta la mia voce.

Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere?

Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola.

L’anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,  Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.

Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

VANGELO Lettura del Vangelo secondo Luca (2,22-35)

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». Parola del Signore.

MEDITAZIONE

«Ora lascia che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola. Poiché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli; luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Questa preghiera del profeta comincia con la parola ora: «ora, adesso, in questo momento». Ciò che ora viviamo diventa per noi il punto di partenza di ogni nostra preghiera, di ogni riflessione, di ogni eventuale impegno che desideriamo prendere per noi, per la nostra vita, per il nostro cammino.

Ricordo brevemente le domande posto ieri e sulle quali vi ho invitato a riflettere:

  1. Posso dire di avere cuore nuovo?
  2. Posso dire di avere occhi nuovi?
  3. Posso dire di fidarmi completamente del Signore?

Allora completiamo le nostre domande aggiungendo la parola di oggi: ora.

Allora le domande diventano qualcosa da cui non possiamo più scappare. Oggi in questo inizio di Novena al Santo Natale:

  1. Ora, Posso dire di avere cuore nuovo?
  2. Ora, Posso dire di avere occhi nuovi?
  3. Ora, Posso dire di fidarmi completamente del Signore?

Ma scendo ancora più nel concreto:

La parola ora con cui inizia l’inno di Simeone esprime nella Bibbia il momento che si vive come momento nel quale Dio si manifesta. Ora, adesso, Dio si vuole manifestare nella nostra vita, malgrado tutto, proprio attraverso le oscurità che solcano la nostra esperienza. E nell’ora in cui Dio si manifesta avviene la novità per noi. Cosi ebbe a dire Gesù a Zaccheo: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa” (Lc 19,1-10). La salvezza non è una cosa, è una persona. Tradotto, possiamo dire: “Oggi, Io, la tua salvezza sono entrato nella tua vita, non per lasciarla così come la trovo ma per trasformarla se tu lo vuoi”.

Allora quelle tre domande che sono il filo rosso del nostro ritiro possono diventare cosi:

  1. Ora, in questo momento presente, vuoi che Gesù entri nella tua vita per darti un cuore nuovo?
  2. Ora, in questo momento presente, vuoi che Gesù entri nella tua vita per darti occhi nuovi?
  3. Ora, in questo momento presente vuoi fidarti completamente del Signore?

Simeone parte da un’esperienza del presente, da ciò che vive ora. Un incontro che gli stravolge la vita. Un vecchio e un bimbo, un vecchio che abbraccia un bambino.  Lui ha sperato, ha creduto: ora la sua speranza è qui, piccola come un bambino, ma piena di vitalità e di avvenire. Il vecchio Simeone che abbraccia un bambino è una cosa grande, è una cosa importante perché rappresenta ciascuno di noi di fronte alla novità di Dio. La novità di Dio si presenta come un bambino e noi, con tutte le nostre abitudini, paure, timori, invidie, preoccupazioni, siamo di fronte a questo bambino, alla novità di Dio. Lo abbracceremo, lo accoglieremo, gli faremo spazio? Questa novità entrerà davvero nella nostra vita o cercheremo di mettere insieme vecchio e nuovo cercando di lasciarci disturbare il meno possibile dalla presenza della novità di Dio?

Ritorniamo ora un attimo al Salmo 130 recitato all’inizio del nostro incontro:

Dal profondo a te grido, o Signore;  

Signore, ascolta la mia voce.

Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola.

 

Anche in noi è questa speranza? La speranza di Simeone è anche la nostra?

Ed ecco che in questo incontro, noi tutti siamo i vecchi visitati da nuovo, visitati da Dio, da un Bambino. E in questa visita, tutta la gioia, la vita, la grazia, la potenza di un Bambino ci invade e ci fa nuovi, ci concede occhi e cuore nuovo.

È un primo momento di preghiera: «Signore, fa’ che ti accolga come il nuovo nella mia vita, che non abbia paura di te, che non ti misuri con i miei schemi, che non ti voglia incasellare nelle mie abitudini mentali; che mi lasci trasformare dalla novità della tua presenza. Fa’ o Signore che, come Simeone, io ti accolga nella tua novità, in ogni cosa che, intorno a me, è vera, nuova e buona.

Possiamo a partire da queste parole poter dire con le parole del Beato Charles de Foucauld:

Padre mio, io mi abbandono a te, fa’ di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me Ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto. La tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio. Affido l’anima mia alle tue mani Te la dono mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore perché ti amo, ed è un bisogno del mio amore di donarmi, di pormi nelle tue mani senza riserve con infinita fiducia perché Tu sei mio Padre. Amen (Charles de Foucauld)

Fratellini e sorelline, non preoccupatevi. Siamo tutti un po’ vecchi.

Abbiamo tutti bisogno di essere incontrati da Gesù.

Questo è il mio augurio: Possiate diventare belli, raggianti della Sua stessa luce.

Voi valete, voi siete le piccole perle di Dio.

Non sporcatevi. E se lo avete fatto, lasciatevi lavare dalla Sua Misericordia e riprendete a splendere.

 

Don Francesco Cristofaro.

Esercizi spirituali di Avvento – Prima meditazione – Con occhi e cuore nuovo

Esercizi spirituali di Avvento

15 – 16 Dicembre 2020

 

 

15 DICEMBRE (Ore 16:30) PRIMA MEDITAZIONE

Segno di croce

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

Inno

Tu quando verrai, Signore Gesù, quel giorno sarai un sole per noi.

Un libero canto da noi nascerà e come una danza il cielo sarà.

Tu quando verrai, Signore Gesù, insieme vorrai far festa con noi.

E senza tramonto la festa sarà, perché finalmente saremo con te.

Tu quando verrai, Signore Gesù, per sempre dirai: “Gioite con me!”.

Noi ora sappiamo che il Regno verrà: nel breve passaggio viviamo di te.

Orazione

Preghiamo. O Padre, che nel tuo Figlio ci hai eletto perché diventassimo santi e immacolati, apri il nostro cuore all’ascolto della tua Parola e rinnovalo con il tuo Spirito; donaci di capire il tuo disegno d’amore e di compierlo con animo generoso. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Lettura del Vangelo secondo Luca (1,39-56)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Meditazione

Quando il Signore entra nella nostra storia personale cosa succede? Porta qualcosa di nuovo, a volte inaspettato ma che ti cambia la vita e anche la missione.

Osservate la storia di Abramo, il Signore lo incontra, la promessa di una discendenza quanto la sabbia del mare e le stelle del cielo. Noè e la nuova creazione. Mosè e la missione di liberare il popolo e condurlo nella terra promessa e così via.

Anche Maria Santissima è incontrata dal Signore. L’Angelo Gabriele le fa visita. Le annuncia un mistero per lei incomprensibile: “come è possibile, non conosco uomo?”.

Cosa hanno in comune tutti coloro che sono stati visitati dal Signore? Iniziano un nuovo cammino con un cuore nuovo e occhi nuovi. Tutti iniziano a fidarsi del Signore, perché li guida la sua presenza, la sua Parola, la sua grazia.

Abbiamo ascoltato il brano del Vangelo che ci ricorda l’incontro di Maria con la cugina Elisabetta e il canto del Magnificat. Maria aveva detto all’angelo: “Avvenga di me secondo la tua parola”. Ecco la novità. Fidarsi del Signore. Maria si fida. Non ha bisogno di altro. Lei conserva ogni cosa nel cuore e cammina.

Ora possiamo per un attimo andare a noi, alla nostra vita. Noi tutti, chi per una via chi per un’altra siamo stati incontrati dal Signore.  Vi consegno tre domande:

  1. Posso dire di avere cuore nuovo?
  2. Posso dire di avere occhi nuovi?
  3. Posso dire di fidarmi completamente del Signore?

Ci torneremo ancora su queste domande perché sono il filo rosso che legano questi nostri esercizi spirituali.

Andiamo al brano del vangelo ascoltato.

Proviamo a chiederci se saremmo capaci di fare le affermazioni di Maria, se in ogni momento siamo in gradi di magnificare il nome del Signore. Oppure se non saremmo tentati, guardandoci intorno, di fare affermazioni contrarie, scettiche e disperate sulla situazione. Di dire, cioè, che i superbi trionfano, i potenti spadroneggiano dai loro troni, gli umili sono calpestati, gli affamati si moltiplicano con la loro fame, i ricchi arricchiscono sempre di più. Quella che noi chiamiamo visuale realistica delle cose, viene qui rovesciata, nella contemplazione che Maria fa dell’opera di Dio. È Maria che traccia un quadro ideale, o siamo noi, che non riusciamo a cogliere esattamente le dimensioni della realtà? In qualche modo, l’una e l’altra cosa sono vere. Infatti, alcuni Salmi, al contrario del Magnificat, dicono che non c’è più verità tra i figli dell’uomo, che ciascuno è menzognero e sfrutta il suo prossimo. Esprimono, cioè, delle conclusioni realistiche sulle miserie e sulle sofferenze del mondo che sono l’opposto della descrizione di Maria. Il fatto è che Maria parla guardando la storia dalla parte della speranza, si mette dalla parte del Regno, e, in una umanità piena di mali, di sofferenze e di ingiustizie, contempla la venuta di Dio che sta trasformando la povera esistenza umana. Chiediamoci, allora, perché Maria può compiere questo gesto profetico, questa contemplazione coraggiosa della storia, nella quale fa emergere i segni del Regno e i segni della speranza, per illuminare, a partire da essi, anche tutte le sofferenze dell’umanità destinate ad essere trasformate e capovolte dall’avanzare del Regno.

Esperienza personale

Maria può farlo perché ha sperimentato la salvezza. Ha sperimentato Dio come salvatore della sua vita e in un attimo, vorticosamente, l’ha trasformata facendola esistere in un nuovo modo di essere, di amare, di sperare, di rapportarsi a Dio e agli altri. «Dio, mio salvatore». Da questo luogo, dell’esperienza di pienezza di salvezza, Maria può guardarsi attorno, può guardare la storia. Maria vede tutta la storia di Israele, le grandi meraviglie compiute da Dio per la salvezza del suo popolo e può cogliere quelli che il Concilio Vaticano II ha chiamato «i segni dei tempi».

Per consegnarvi un’immagine semplice, semplice per farvi comprendere meglio. Provate a fare la differenza tra quando siete nel pieno della gioia, della felicità e invece quando siete tristi, sofferenti con problemi.

La visione delle cose, del mondo, della realtà, degli altri è la stessa? Assolutamente no. Quando si è felici tutto è più bello. È forse cambiato lo scenario che ci circonda? No, siamo cambiati noi. Perché c’è qualcosa dentro che ci fa vedere diversamente le cose, le persone. Se ci pensate in attimo, spesso il problema non sono gli altri, siamo noi stessi. Chi è abituato a vedere solo il nero, dirà sempre che gli altri sono così e così, che non lo capiscono, che non lo accettano etc.

Se mi permettete un’immagine, possiamo dire che Gesù è colui che colora la nostra vita.

Questo non significa che dobbiamo essere sempre felici: se abbiamo una malattia dobbiamo sprizzare gioia, se siamo in lutto dobbiamo essere felici. No. Niente di tutto questo. Se, però, ogni situazione che viviamo è incontrata dalla presenza del Signore, allora tutto diventa nuovo. E tornano ancora le tre domande poste sopra:

  1. Posso dire di avere cuore nuovo?
  2. Posso dire di avere occhi nuovi?
  3. Posso dire di fidarmi completamente del Signore?

A partire dalla propria vita, Maria scorge i segni della speranza, i segni del Vangelo, le anticipazioni del Regno di Dio. Non si può conoscere il Dio del Vangelo se non si fa esperienza della salvezza. La Vergine l’ha fatta: ha conosciuto il Dio del Vangelo; può proclamare Dio e guardare la storia del mondo, mettendosi dalla parte del mondo.

Preghiera comune

Prendi, Signore, e ricevi tutta la mia libertà, la mia memoria, la mia intelligenza e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e posseggo.

Tu me li hai dati, a te, Signore, li restituisco.

Tutto è tuo, disponi di ogni cosa secondo la tua volontà.

Dammi il tuo amore e la tua grazia e questo mi basta.

Signore, insegnami ad essere generoso,

a servirti come meriti, a dare senza risparmio,

a lottare senza temere le ferite,

a lavorare senza cercare riposo,

a donarmi senza aspettare altra ricompensa che non sia la tua santissima volontà. Amen.

(S. Ignazio di Loyola) S. Uniamo le nostre voci e preghiamo come Gesù ci ha insegnato: T. Padre nostro…

Orazione

Preghiamo.

O Dio onnipotente ed eterno, che in questa assemblea vuoi illuminare la nostra vita con la tua Parola di salvezza, guidaci con mano paterna sul nostro cammino perché, alla scuola del Vangelo, diventiamo amici fedeli di Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

Don Francesco Cristofaro

Don Francesco Cristofaro predica gli esercizi spirituali d’Avvento online

Avranno inizio domani, 15 Dicembre gli Esercizi Spirituali d’Avvento pensati e dettati da Don Francesco Cristofaro in diretta streaming sul sito www.donfrancescocristofaro.it e sul canale Youtube.

Due intense giornate di meditazione e di preghiera. “Con occhi e cuore nuovo” è il tema scelto.

Cosa bisogna fare per vivere bene il ritiro?

Le disposizioni del cuore
Gli Esercizi spirituali richiedono alcune condizioni di partenza: il silenzio interiore ed esteriore come contesto favorevole alla preghiera, la pace e la
calma necessarie per distanziarsi dalle immediate preoccupazioni quotidiane, il desiderio di mettere in ordine la propria vita.

Per questo:

  • invoco lo Spirito Santo: lo Spirito di Gesù apra il mio cuore alla sua Parola, mi renda semplice, attento, disponibile, buono, essenziale.
  • Domando allo Spirito Santo gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù;
  • domando il dono di una profonda esperienza spirituale;
  • Faccio emergere il desiderio sincero di un rapporto con Dio;
    chiedo a questi Esercizi una grazia particolare per la mia vita e per la
    mia vocazione.

(Clicca sulla foto per iscriverti al canale Youtube se non lo hai già fatto per seguire gli esercizi o ricevere i video)

PROGRAMMA

MARTEDI 15 DICEMBRE

(Durante la mattinata ciascuno si preoccuperà di prepararsi spiritualmente al ritiro. Potrà fare delle preghiere, vivere momenti di silenzio e dedicarsi a qualche lettura spirituale)

Ore 14:50 esposizione eucaristica e coroncina alla Divina Misericordia

Tempo di meditazione personale

Ore 16:30 meditazione di Don Francesco Cristofaro

Ore 17:20 Santo Rosario

Ore 18:00 Santa Messa

MERCOLEDI 16 DICEMBRE

Ore 14:50 esposizione eucaristica e coroncina alla Divina Misericordia

Tempo di meditazione personale

Ore 16:30 meditazione di Don Francesco Cristofaro

Ore 17:20 Santo Rosario

Ore 18:00 Santa Messa

Esercizi spirituali d’Avvento – Don Francesco: “con occhi e cuore nuovo”

Siamo ormai prossimi al Santo Natale di Gesù. Lo sentiamo dire da più parti: il Natale non sarà lo stesso degli altri anni. Per tanti fattori direi “menomale!”. Tante volte abbiamo fatto la festa dimenticandoci il festeggiato. Siamo bravi organizzatori in tutto. Alberi perfetti, presepi bellissimi, vetrine meravigliose, vestiti e tovaglie a festa, pranzi da chef stellati. Abbiamo però, dimenticato di spedire l’invito alla festa a Gesù Bambino. Pensate, ma questo molti di voi lo sanno già, ci sono cristiani che neanche a Natale vanno a Messa perché il pranzo e gli ospiti hanno la precedenza. La domanda è: che Natale è?

Quest’anno il Covid-19 ci ha tolto un po’ di tutte queste cose e ha messo in ginocchio il mondo intero, privandoci di tante vite umane. Allora vi chiedo: che Natale vogliamo celebrare in questo 2020? Come ci stiamo preparando?

Voglio proporre a coloro che lo desiderano degli esercizi spirituali di Avvento nei giorni 15-16 dicembre. Come tema ho scelto: “Con occhi e cuore nuovo”. Abbiamo bisogno non solo di uno sguardo nuovo ma anche di un cuore nuovo capace di amare e fare scelte di luce. Tutti gli appuntamenti possono essere seguiti sul canale youtube Don Francesco Cristofaro e sul sito www.donfrancescocristofaro.it . Di seguito riporto il programma e nei giorni del ritiro troverete pubblicato sul sito la Parole e le preghiere comunitarie.

PROGRAMMA

MARTEDI 15 DICEMBRE

(Durante la mattinata ciascuno si preoccuperà di prepararsi spiritualmente al ritiro. Potrà fare delle preghiere, vivere momenti di silenzio e dedicarsi a qualche lettura spirituale)

Ore 14:50 esposizione eucaristica e coroncina alla Divina Misericordia

Tempo di meditazione personale

Ore 16:30 meditazione di Don Francesco Cristofaro

Ore 17:20 Santo Rosario

Ore 18:00 Santa Messa

MERCOLEDI 16 DICEMBRE

Ore 14:50 esposizione eucaristica e coroncina alla Divina Misericordia

Tempo di meditazione personale

Ore 16:30 meditazione di Don Francesco Cristofaro

Ore 17:20 Santo Rosario

Ore 18:00 Santa Messa