Dalla liturgia del giorno – 4 Gennaio 2021

“Figlioli, nessuno v’inganni”(1 Gv 3,7-10). PRIMA LETTURA

 Primo ingannatore della storia è il diavolo. Sa di essere un bugiardo ma si spaccia per veritiero. Non si è accontentato di essere falso, si è voluto creare un esercito di figli della menzogna. Molti di questi si credono figli della luce ma non sanno di operare per un altro padrone che non è il Signore. Infatti, nel Nuovo Testamento sono tanti gli inviti a non lasciarsi ingannare. In Matteo 24,4 ci viene detto: “Guardate che nessuno vi inganni”. Ancora al riguardo ci viene espressamente raccomandato: Molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno (Mt 24, 5).
Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti (Mt 24, 11).
Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti (Mc 13, 22).
Rispose: Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: Sono io e: Il tempo è prossimo; non seguiteli (Lc 21, 8).
Non lasciatevi ingannare: Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi (1Cor 15, 33). Questi sono solo alcuni degli esempi contenuti nel Nuovo Testamento.

Il cristiano è chiamato ad essere luce del mondo, luce per il mondo. Cosa significa? Che c’è un mondo fatto di tante realtà, situazioni, storie, relazioni ammalate, nelle tenebre. Il discepolo di Cristo dovrà illuminare con la luce del Vangelo. Non dovrà imporsi, dovrà solo essere luce. Poi chi si accosta a questa luce potrà scegliere. Quando sorge il problema? Quando smettiamo di essere luce. Quando spegniamo la luce del Vangelo in noi e allora diventiamo tenebra per noi e per gli altri.

«Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. (Gv 1,35-42) – VANGELO

Per poter restare sempre luce bisogna scegliere chi frequentare. Se stai alla presenza del Signore, di certo non ti nutrirai di tenebra, ma riceverai luce, grazia, sapienza. Uno dei nostri errori e rischi maggiori è quello di non avere più momenti di intimità con il Signore. Se per uno strano motivo decidessimo di fare un po’ di adorazione eucaristica, di adorazione della croce o contemplazione della Sacra Scrittura,  prima ci preoccupiamo di scattarci una foto perfetta da postare sui social e poi forse preghiamo, meditiamo. Dico forse perché un minuto dopo aver postato la foto ci viene la tentazione di vedere già quanti like abbiamo ricevuto. Prova a chiederti quanto riesci a stare in assoluta e totale intimità con il Signore? Quanto sto con Cristo? Se prima non rimango con il Signore, alla sua presenza e al suo ascolto, non potrò fare nessuna missione. Cosa do se non ho? Do ciò che ho. Se la mia vita è tutta abitata da Cristo, non dovrò fare nessuno sforzo perché ovunque porterò Cristo perché Lui è in me.

Don Francesco Cristofaro  

 

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