Il si alla chiamata di Dio: desiderio di santità

Ritiro Spirituale – Simeri 1 novembre 2022 – a cura di Don Francesco Cristofaro

PREGHIERA PER LA SANTITA’ DELLA VITA

Credo, Signore, ma fa’ che io creda con maggiore fermezza.
Spero, Signore, ma fa’ che io speri con maggiore fiducia.
Ti amo, Signore, ma fa’ che ami con più ardente affetto.
Mi pento dei miei peccati; ma fa’ che io senta il mio pentimento con perfetta contrizione. Dirigimi con la tua sapienza, consolami con la tua bontà, proteggimi con la tua potenza.

Siano tuoi i miei pensieri, tue le mie parole, secondo la tua legge le mie azioni, tue le mie sofferenze. Illumina il mio intelletto, infiamma la mia volontà, purifica il mio corpo, santifica l’anima mia.
Rendimi prudente nei consigli, coraggioso nei pericoli, paziente nelle avversità, umile nelle prosperità, assiduo nella preghiera, sobrio nel cibo, solerte nel lavoro, costante nei propositi. Fammi comprendere, o buon Dio, come è piccolo ciò che è terreno, come è grande ciò che è divino; quanto è breve ciò che è temporaneo, quanto è sicuro ciò che è eterno.
Che io mi prepari alla morte, tema il giudizio, eviti l’inferno, raggiunga il Paradiso.
 (Clemente XI)

LA SANTITA’ è un invito e una chiamata rivolta a tutti! Non basta però l’invito: vuoi diventare santi? Occorre una risposta. L’invito è del Signore: “Siate santi come io il Signore vostro Dio sono santo”, la risposta deve essere la nostra: si, Signore voglio diventare santo.

Le pagine della Sacra Scrittura ci insegnano una verità importante per il nostro cammino spirituale: l’opera di Dio si realizza, si compie e la salvezza si realizza se al si di Dio corrisponde il si dell’uomo.

Vediamo insieme alcuni SI e alcuni NO alla voce del Signore.

Il primo SI alla voce di Dio è quello dell’intera creazione.

TUTTO era informe. Dio parla e la sua Parola crea vita. Tenete a mente questa parola: LA PAROLA DI DIO CREA VITA

La Parola di Dio ha il potere di dare vita a tutto ciò che incontra: “Di che queste pietre diventano pane” (Mt 4,3). Se al Signore serve che quelle pietre diventino pane, la sua Parola dona vita e sapore a quelle pietre. Dalla roccia ha fatto sgorgare acqua; l’acqua si asciuga al suo comando, pochi pani diventano migliaia. Quando il si di Dio incontra qualcuno, qualcosa, nasce una nuova vita. Questo lo possiamo applicare anche alla nostra vita. Quando la sua Parola ci ha incontrati noi abbiamo iniziato una nuova vita: ricordate come è avvenuto questo incontro con il Signore? Non dimenticatelo mai. È stato il momento iniziale per voi, come l’inizio della vita per un bambino che nasce. Quel giorno, viene scritto nei registri. Nessuno lo dimentica. Io ricordo benissimo il giorno e l’anno in cui il Signore mi ha incontrato. Lo ha fatto con tenerezza: una melodia bellissima, angelica e la Madonnina che mi ha messo sotto il suo manto. Da quel giorno tutto è cambiato. Solo quando io ho abbandonato il manto della Madonna, ho sperimentato la morte. Ma lei, la Mamma bellissima, dolcissima e santa mi ha sempre sostenuto, protetto, amato, guidato.

Ricordatelo anche voi quel giorno, in cui Gesù vi ha mostrato la sua misericordia.

Il primo NO a Dio è quello del demonio – L’angelo della luce diventa l’angelo ribelle. E da questo no a Dio, il suo impegno è stato ed è solo uno: portare i figli di Dio nella sua rete di morte. È astuto, subdolo, falso, usa centinaia di maschere e si serve di tutto e di tutti.  A lui non importa se la mia vocazione sacerdotale, ad esempio, è vera o no, nasce da una situazione piuttosto che un’altra. Lui vuole solo che io non sia più prete. Se riesce nel suo obiettivo ha vinto. Non lasciate che il demonio vinca nella vostra vita! Ricordate sempre a chi avete detto si, a chi avete consegnato la vostra vita, qual è la missione che il Signore vi ha affidato e vi ha chiesto di portare avanti. Certamente non a lui.

Lungo tutta la storia della salvezza, tanti uomini e donne hanno risposto SI alla voce di Dio, nell’Antico come nel Nuovo Testamento e poi nella vita della Chiesa, fino ai giorni nostri: il si di Abramo, di Noè,  di Giacobbe, di Mosè, di Elia, Eliseo, di Ester, di Giovanni Battista, degli Apostoli, dei santi, il nostro si.

C’è un si, però che è diverso da tutti gli altri si: il si di Maria, la Vergine benedetta.

Il primo incontro di Maria con il Signore è stato nel momento dell’Annunciazione attraverso l’angelo Gabriele che le annuncia la divina maternità. In questo primo incontro, il suo primo si.

Ogni si detto ha Dio ha bisogno di una fede che si fa abbandono totale, fiducia completa. Le parole di Maria sono un modello: “Eccomi sono la serva del Signore. Avvenga di me secondo la tua Parola”. 

Vuoi diventare mio sacerdote? “Eccomi, Signore manda me”.

Vuoi essere mio missionario? “Eccomi, Signore manda me”.

vuoi ricordare a tutti la Parola del Vangelo? “Eccomi, Signore manda me.

Vuoi aiutare i piccoli, gli ultimi, i poveri, gli ammalati? “Eccomi, Signore manda me. Vuoi fare bella la mia Chiesa? “Eccomi, Signore manda me”.

  • Esempi di santità
  • Rispondere alla missione di Dio
  • perseverare
Il si alla chiamata di Dio: desiderio di santità

Uomini e donne di pace: da San Francesco a Papa Francesco

“Uomini e donne di Pace” è il filo conduttore della nuova puntata di “Fatti per il cielo” trasmissione condotta da don Francesco Cristofaro e in onda domenica 6 novembre alle 8:40 e 15:30 su Padre Pio Tv. Ch 145. Ne parleranno don Gianluca Coppola parroco della parrocchia Maria Immacolata di Portici (NA) e Claudio Venditti responsabile per la diocesi di Catanzaro-Squillace dell’Ufficio Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato.

Il Vangelo che sempre illumina ,“Beati gli operatori di Pace”, ci chiama ad essere personalmente e comunitariamente ogni giorno costruttori di pace, custodendola nel cuore e donandola. Seguendo le orme e la testimonianza da San Francesco d’Assisi a Papa Francesco, viene un deciso invito a non arrendersi alla logica della guerra e delle discordie. La guerra consuma la ragione e la vita delle persone e spinge a un intollerabile crescendo di morti e devastazioni che sta rendendo il mondo più povero e insicuro. E allora occorre riprendere il dialogo perché le armi devono fermarsi. Questo è l’invito forte che ne scaturisce. Il “mai più la guerra, mai più la guerra” di San Giovanni Paolo II è tremendamente attuale! Una puntata che apre il cuore alla speranza.

(5) Uomini e donne di pace – Fatti per il Cielo – YouTube https://www.youtube.com/watch?v=Y96X70t_LeQ&t=731s

Qual è la parte migliore? Scegliere Gesù – Don Francesco Cristofaro – XVI Domenica per Anum

Qual è la parte migliore? Scegliere Gesù – Don Francesco Cristofaro – XVI Domenica per Anum

 

Quando ci troviamo dinanzi a questa pagina di vangelo è come se ci sentiamo autorizzati ad additare Marta come la sorella cattiva che non ha compreso ciò che realmente conta e Maria la sorella buona che ha scelto di stare ai piedi di Gesù e di ascoltarlo. Beh, niente di più sbagliato. Gesù in questo vangelo non fa questa classificazione o distinzione. Gesù vuole molto bene alle sorelle di Betania e a Lazzaro loro fratello. Gesù si serve di questo episodio per parlare a noi di qualcosa di molto più profondo e spirituale: il valore e l’importanza del silenzio, dell’ascolto, e della preghiera.

Marta è agitata, affannata da ciò che deve fare. Le cose fatte con l’ansia non sono buone. Creano malessere in noi stessi, delusione e incomprensione.

Marta è mossa da un cuore buono che vuole mostrare accoglienza e affetto verso il suo amico Gesù. Qual è la nota negativa? Non è un servizio libero. Lei cerca attenzione e riconoscenza. L’ansia fa avvertire il peso e la fatica. Lei si è stancata per l’agitazione e l’affanno che si sono “impossessati” di lei.

L’amore fa rima con silenzio. Le cose si fanno con amore e nel silenzio e quel silenzio ci apre ad un ascolto e così mentre si lavora in silenzio, si ascolta, si prega, si comprende.

Quante prove, fatiche, lotte affrontiamo durante i nostri giorni? Come si può resistere e vivere senza sopravvivere? Con la preghiera. Forse la nostra preghiera è distratta, meccanica, sostenuta da una fede debole e quasi spenta e per questo non riusciamo a comprendere la potenza della preghiera.

La nostra epoca purtroppo è un’epoca senza preghiera. Tutti sentono il bisogno di evadere, di scappare di riempire le ore e i giorni di cose da fare. Ma perché si scappa? Perché c’è un malessere interiore. C’è vuoto interiore allora dobbiamo riempirci di cose, di impegni di corse. Oggi si è staccati da Dio.

Il Vangelo di oggi ci ricorda questa verità. Ascoltiamo il Vangelo di questa domenica.

Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. Lc 10, 38-42

 

Oggi basterebbe portare la luce di Dio nelle case e non ci sarebbe più il bisogno di evadere, di scappare. Si starebbe bene insieme, in case povere ma piene di Dio. Oggi abbiamo case ricche ma vuote della grazia di Dio.

Marta vuole offrire un’ospitalità dignitosa. Maria è incantata da Gesù.

Una sola cosa è necessaria. Cosa vuole dire Gesù? Gesù condanna l’affanno. L’affanno vuol dire che non siamo pienamente appoggiati, abbandonati al Signore ma puntiamo sulle nostre capacità e sul nostro orgoglio. Ci vuole più fede.

Maria si è scelta la parte migliore. Allora dobbiamo sempre pregare? No Gesù non dice questo. Gesù vuole che tutto ciò che facciamo sia unito sempre al Signore.

Ricordate le parole di Gesù: “Io sono la Vite voi i tralci”. I tralci vivono se restano attaccati alla vite cosi anche noi restiamo in vita se restiamo attaccati a Cristo.

Il Vangelo di oggi ci invita a scegliere la parte migliore: fare con Cristo, costruire con Lui. Un uomo che prega e che crede è forte perché la sua forza è il Signore è la sua forza.  San Giovanni Bosco amava dire: “Quando sono con Dio siamo la maggioranza”. Giorgio La Pira sindaco di Firenze e santa persona, quando aveva una giornata intensa si lavoro diceva: “oggi abbiamo tanto da fare allora, raddoppiamo la preghiera”.

Come gli apostoli chiediamo a Gesù, con tutta l’umiltà: “Signore insegnaci a pregare”. Ma dobbiamo metterci in ascolto.

 

Vuoi sapere se ami davvero Dio ? – Don Francesco Cristofaro (Sul Vangelo della XV Domenica per Anum)

Vuoi sapere se ami davvero Dio ? – Don Francesco Cristofaro (Sul Vangelo della XV Domenica per Anum)

L’Apostolo Giovanni nella sua prima lettera cosi scrive ed esorta i credenti: Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.  E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello. (1 Gv 4,20-21).

Già questo versetto ci spiazza e ci mette dinanzi alla realtà:  il mio amore per il Signore è reale se è reale e concreto il mio amore per i fratelli. È facile amare un Dio invisibile, un crocifisso che non parla e magari credo di rendere felice per il lumino che accendo con la monete che lascio cadere nel candeliere. Il fratello che mi sta dinanzi ha voce, carne, ossa e anche lingua. Il fratello chiede, esige, ti giudica. Il fratello sa essere cattivo.

Ma come deve essere questo amore per il Signore? Ci viene in aiuto ancora la Parola di Dio. Il primo comandamento così dice: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.  Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. (Mt 22,37-38). Purtroppo questo comandamento dice a noi credenti una triste verità: siamo bugiardi. Siamo fortemente bugiardi. Se amassimo veramente Dio, se osservassimo veramente questo comandamenti, il mondo sarebbe un giardino di colori e di fiori, di amore e fratellanza. Come è possibile che i fratelli si uccidano tra di loro? Come è possibile la follia della guerra e tanti uomini di Stato niente riescono a fare per fermarla. Quando si ama non si distrugge ma si protegge, si cura. Dio ci chiede di essere amato e noi lo rinneghiamo. Quando una persona ama Dio glielo si legge negli occhi, nell’espressione, nei gesti e nella stessa vita.

Quando posso dire di amare veramente Dio? Quando riesco ad amare il prossimo.

Ma chi è il nostro prossimo? Noi sappiamo chi è nostro padre, nostra madre, i nostri fratelli o amici ma non sappiamo riconoscere il prossimo. Ecco che Gesù racconta la Parabola del Buon Samaritano. Ne vale la pena leggerla insieme.

Vangelo della Domenica

Lc 10, 25-37
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso”. Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”. Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ così”.

 

Ci sembra strano come la parabola faccia riferimento al negativo di due categorie religiose che in realtà dovrebbero dare l’esempio in quanto ad amore e a servizio. Eppure, ci dice il racconto che lasciano l’uomo mezzo morto a terra e tirano dritto. Cosa ci insegna questo? Non è tutto automatico. Mi spiego meglio. Non perché io sia un prete vuol dire che sono un bravo prete. Non perché tu sia cristiano e ti professi credente, vuol dire che ti ritieni buon cristiano e bravo credente. Non sono le norme imparate a memoria o gli inchini fatti che ti rendono spiritualmente bravo ma le opere concrete. Se dici di amare con la bocca e poi odi con il cuore hai fallito. Se sull’altare ricevi il Corpo di Cristo e poi lo calpesti perché sei cattivo, disonesto hai fallito.

Il samaritano è considerato un nemico della religione. Eppure il suo cuore è più grande di molti religiosi. Non predica amore ma ama. Non ostenta preghiere ma si inginocchia sul fratello sofferente e prega su di lui servendolo e salvandolo.

Oggi mi chiedo allora: quanto amo davvero Dio?

Don Francesco Cristofaro

 

 

Preghiera:

Signore mi chiedo spesso se ti amo e come ti amo.

Oggi ho incontrato tante persone.

Non sono riuscito a fare tante cose per loro.

Alcune le ho ascoltate, ad altre ho dato un sorriso.

A qualcuno ho chiesto “come stai?”.

Per tutti ho desiderato la pace, il bene, l’amore.

Di tutti loro ti parlo e ti chiedo preghiera di ascolto.

Tu oggi mi hai visitato in loro.

Ti ho amato? Non lo so.

 

(di Don Francesco Cristofaro)

Prossimi Appuntamenti con Don Francesco Cristofaro

Prossimi Appuntamenti con Don Francesco Cristofaro

 

Da poco più di un mese è uscito nelle librerie il nuovo lavoro editoriale di Don Francesco Cristofaro dal titolo Lo sguardo di Gesù. Pagine di Misericordia (Tau editrice) con la prefazione del Card. Angelo Comastri.

Alla seconda ristampa e con numerose presentazioni in giro per l’Italia già svolte e tante in programma,

22 giugno ore 18;30 . CATANZARO  . Chiesa San Giovanni Battista

30 Giugno – ore 19 – Bisceglie – Chiostro Museo Don Uva

per ospitare una data della presentazione nella tua parrocchia o città scrivi a info@donfrancescocristofaro.it

 

segui don Francesco sui social

(Tutti gli altri social non sono creati e autorizzati da Don Francesco Cristofaro)

Quinta Domenica di Quaresima – Un cuore misericordioso

Quinta Domenica di Quaresima – Verso la meta.

 

“corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù” (Fil 3,8-14).

San Paolo ci dice e ci ricorda l’importanza di correre verso la meta, verso Gesù.

Quante volte noi corriamo incontro ad alcune cose che desideriamo con forza? Ci mettiamo impegno, amore, energia fino a riuscire ad ottenere la meta desiderata.

Quanto, invece, realmente corriamo verso il Signore?

Come si corre verso il Paradiso?

In due frasi di San Paolo c’è il segreto.

La prima: “Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla”. Si “corre” con questa consapevolezza: non siamo perfetti. Non siamo senza peccati. In quel “mi sforzo” c’è tutto un programma.

E’ un cammino che non si può fare da soli. Noi mettiamo i piedi ma il Signore ci deve dare le scarpe. Noi ci mettiamo le gambe ma il Signore ci deve dare il suo bastone. Noi ci mettiamo il cuore ma il Signore ci deve benedire, sostenere, aiutare.

La seconda frase di San Paolo: “anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù”.

Da chi siamo stati conquistati? Chi ha conquistato il nostro cuore?

Da quante cose esso è occupato?

Nel Vangelo di Oggi presentano una donna peccatrice. In questi versetti ci sono tre cuori diversi.

Ecco il brano di questa Quinta domenica.

 

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Gv 8,1-11).

 

C’è il cuore degli scribi e dei farisei, un cuore cattivo. Non conosce il sentimento della misericordia. Il peccatore deve morire:

non ricordano il Salmo: “non sarà condannato chi in Lui si rifugia” (Sal 33).

La donna ha peccato. Per loro deve morire.

C’è poi il cuore di questa donna. E’ un cuore pieno di peccati, talmente pesante che a stento riesce a portarlo nel suo corpo che non conserva più la purezza. Lei sa di essere in torto e di aver peccato. È’ un cuore che piange, che sangue. E’ un cuore che grida pietà:

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato (Sal 50).

Poi c’è il cuore di Gesù, ricco di Misericordia. L’unico che può condannare sceglie la via del perdono. Lui non sceglie la strada della morte, ma della vita. Visita il cuore è lo cura, lo salva, lo lava.

Scegliamo di seguire la via di Gesù. Scegliamo la misericordia. Non puntiamo il dito ma apriamo le braccia. Il nostro amore curi le ferite dei fratelli che sono caduti. Non come coloro che non cadono mai ma come coloro che sono stati rialzati dalla misericordia del Signore.

Gesù confido in Te

Don Francesco Cristofaro

In ginocchio per la pace. Momento di preghiera mondiale con Don Francesco Cristofaro

Ormai il conflitto tra Russia e Ucraina dura da diversi giorni. Tante vittime; tanti profughi; edifici rasi al suolo. Nessun segno di cedimento. Abbiamo impressi nei nostri occhi i volti e le lacrime di donne, uomini e bambini.  Il mondo invoca la pace e la fine di questa assurda guerra. Tante le iniziative di preghiera e di solidarietà portate avanti in tutta Italia e nel mondo. È stato Don Francesco Cristofaro, sacerdote noto a molti, conduttore radio-televisivo, parroco di Santa Maria Assunta in Simeri (Diocesi di Catanzaro-Squillace) a proporre – dapprima ai suoi parrocchiani e poi alle centinaia di migliaia di followers che lo seguono quotidianamente sui suoi profili social, dall’Italia e dal resto del mondo una giornata di preghiera: “in ginocchio per la pace” il prossimo 10 marzo, giorno in  cui inizia la novena in onore di San Giuseppe.

Sono già in migliaia ad aver aderito all’iniziativa anche da altri paesi oltre la nazione, Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Canada, Stati Uniti. Don Francesco ha chiesto nella suddetta giornata di trovare ciascuno dei momenti in cui rifugiarsi nella preghiera e nella meditazione, implorando il dono della pace. Lui stesso durante la giornata proporrà sui suoi canali social (facebook, instagram, twitter, Youtube) degli spunti di riflessione e dei suggerimenti di preghiera.

Sarà lui stesso a guidare due momenti nello stesso giorno; previsti, infatti alle 15 la recita della coroncina alla Divina Misericordia e un momento di preghiera comunitario a conclusione dell’iniziativa. Alle 21 l’adorazione eucaristica per la pace. Dalla Chiesa di Simeri e in diretta sul canale YouTube Don Francesco Cristofaro.

Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!

Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.
(Papa Francesco)

 

Novena a San Giuseppe – Primo giorno – 10 Marzo

Novena a San Giuseppe – Primo giorno – 10 Marzo

Preghiera

Ricordando la totale sottomissione al volere di Dio, 

che fu propria di San Giuseppe,
ripetiamo con spirito di fede: “Sia fatta la tua volontà, Signore!”, e chiediamo a questo grande santo che moltiplichi, per quanti sono gli uomini, questa invocazione, rendendoli tutti docili al divino volere.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. 

INVOCAZIONI A SAN GIUSEPPE:

San Giuseppe, eccelso sposo di Maria e padre davidico di Gesù, 

per il tesoro della tua perfettissima obbedienza a Dio, abbi pietà di me.

Per la tua vita piena di meriti, esaudiscimi.

Per il tuo potentissimo nome, aiutami.

Per il tuo clementissimo cuore, usami bontà.

Per le tue sante lacrime, abbi pietà delle lacrime mie.

Per i tuoi dolori, abbi pietà della mia sofferenza.

Per le tue gioie, consola il mio cuore.

San Giuseppe, ascoltami.

San Giuseppe, esaudiscimi.

San Giuseppe, abbi pietà di me.

Da ogni male dell’anima e del corpo liberami.

Da ogni pericolo e disgrazia salvami.

Soccorrimi con la tua santa protezione e, nella tua misericordia, 

ottienimi dal Signore quello che mi è necessario 

e, particolarmente, la grazia di cui ho bisogno.

Tre Gloria al Padre,

Letture del giorno – 29 gennaio 2022 (con video commento al Vangelo)

Letture del giorno – 29 gennaio 2022 (con video commento al Vangelo)

Prima Lettura

2 Sam 12, 1-7. 10-17Dal secondo libro di Samuele.
In quei giorni, il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui».
Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore, Dio d’Israele: “La spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittita”. Così dice il Signore: “Ecco, io sto per suscitare contro di te il male dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che giacerà con loro alla luce di questo sole. Poiché tu l’hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole”».
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai. Tuttavia, poiché con quest’azione tu hai insultato il Signore, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa.
Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Urìa aveva partorito a Davide e il bambino si ammalò gravemente. Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino, si mise a digiunare e, quando rientrava per passare la notte, dormiva per terra. Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra, ma egli non volle e non prese cibo con loro.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 50

RIT: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

RIT: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

RIT: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

RIT: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio, unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna.

Alleluia.

Vangelo

Mc 4, 35-41
Dal Vangelo secondo Marco

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.